Glossario

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RUOTA

 
(Eso.) - Simbolicamente esprime un mondo, un globo. La Grande Ruota è un intero Ciclo di Esistenza, un Mahakalpa, l'intera rivoluzione della nostra Catena planetaria, fatta di sette Pianeti, o Sfere. Le piccole ruote sono le Ronde, ed anche esse sono sette. Le Ruote sono chiamate Rotae quando il loro significato si riferisce al principio animatore delle stelle e dei pianeti (Auphanim, Angeli delle Sfere, ecc.).

MALKUTH

 
(Eb.) - Il Reame, la decima Sephira, che corrisponde alla H (he) finale del Tetragrammaton o IHVH. È la Madre Inferiore, la Sposa del Microprosopo chiamata anche "Regina". In un certo senso, è la Shekinah. È scritto anche Malkuth o Malchut. È la Madre inferiore, la Matrona, Regina e Regno della Fondazione, rappresentata come sposa del Tetragrammaton, o Microprosopo, il Secondo Logos, l'Uomo Celeste. Considerata come la Terra essa è il Quarto Mondo (contando i piani della Catena planetaria) ed il Settimo (contando i Globi a partire dal più alto). È generata dalla Sephira Yesod, e diverrà pura alla Settima Razza della Settima Ronda. Quello sarà il giorno del Sabbath, il Settimo Giorno, quando Malkut si unirà al Logos Spirituale. Con riferimento alla filosofia indù, ciò sembra alludere alla fine del Manvantara, all'avvento del Pralaya. Il nome Malkut appariva nella preghiera gnostica che accompagnava il segno della croce. Essa sta sotto il vertice inferiore del triangolo rovesciato che chiude l'Albero dei Sephirot ed è la forma più fisica della natura terrestre inferiore: la nostra Terra. Il numero ad essa corrispondente è il 10 (1, il tutto, collegato a 0, il nulla), numero universale e completo; la lettera ebraica corrispondente è lo jod, il segno zodiacale la Vergine, l'influenza planetaria Mercurio, raffigurazione simbolica la Ruota. Il dio egizio ad essa attribuito è Seb, ma gli sono associate anche Psyche, la Nephthys inferiore ed Iside nubile. Come figurazione della fertilità della terra e di tutte le sue creature, a Malkut si associano anche Cerere e Lakshmi. In Malkut, l'ultimo dei Sephirot, dimorano le Neshamah esiliate dal Palazzo Divino e la Shekinah, presenza spirituale di Ain Soph, che pur non discendendo mai da Binah, la Grande Madre Superna, si trova in Malkut come eidolon. Malkut è intelligenza splendente, ha come profumo dedicato il Dittamo di Creta, come colore il citrino, l'oliva, il ruggine ed il nero. Le carte dei Tarocchi sono i quattro Dieci e le quattro Principesse. Malkut viene raffigurata come una giovane donna incoronata, seduta sul trono, il nome-dio associato è Adonai Malekh, l'arcangelo è Sandalphon, la virtù' è la discriminazione, il vizio l'avarizia, il simbolo è l'altare del doppio cubo, la croce greca, il circolo magico, il triangolo dell'arte. In essa si chiude l'albero sefirotale risolvendo tutti gli opposti e facendo di Malkuth il riflesso di Kether. Malkuth è il mondo della forma, delle forze e delle tensioni che riceve animazione da Yesod. Essa è il nadir dell'evoluzione e, piuttosto che l'infimo abisso della materialità, va considerata come la boa oltre la quale si ritorna a salire: chi gira prima è squalificato e dopo di essa non è assolutamente possibile virare. La divisione di Malkuth nei quattro elementi fornisce una chiave di lettura molto preziosa. La materia è la Terra di Malkuth; i diversi tipi di attività fisica, sia nelle molecole che nelle masse, può esser classificata sotto due processi diversi: anabolico, o associativo, e catabolico, o dissociativo. Il primo può essere considerato l'Acqua di Malkuth, il secondo l'Aria. Il Fuoco di Malkuth è il sottile aspetto elettromagnetico della materia, ossia il legame di tutti i processi di coscienza e di vita.

GLOBI

 
(Eso.) - Ogni pianeta sacro del sistema solare si sviluppa ed evolve attraverso sette stadi successivi, separati ciascuno da un pralaya. Ogni stadio prende il nome di globo ed ' come una reincarnazione; in altre parole, come la Monade umana passa da un corpo all'altra attraverso la morte e poi la ricostruzione di un corpo in un utero materno, così il pianeta collassa in un globo e la sua Monade si costruisce un nuovo globo nella matrice cosmica. La Piccola Ruota è la Catena Planetaria della Terra; essa comprende Sette Ronde, ciascuna composta da Sette Globi. Attualmente la Terra si trova nella Quarta Ronda, Quinto Globo. Ogni globo contiene una Razza Radice, ogni Razza Radice vive in un continente, che scompare con essa. Le Ronde si chiamano anche Mondi, mentre i globi prendono talvolta il nome di Sfere. La faccia dell'attuale globo è stata già cambiata quattro volte, due dall'acqua e due dal fuoco. Il nostro globo viene sconvolto ogni volta che si risveglia per un nuovo periodo di attività. Ogni nuovo Manvantara porta con sè il rinnovamento delle forme.

PRITHIVI

 
(San.) - La Terra, letteralmente l'"estesa", la Dea Terra, l'elemento terra, l'essenza di tutti gli esseri, base per l'esistenza del mondo sensibile e della relativa percezione. Nei Purana, prithivi è quasi sempre invocata in coppia con il cielo (dyaus), con il quale forma i due mondi (rodasi); è concepita come una vacca variegata (prisni-dhenu) che dà inesauribilmente latte e vita a tutti gli esseri, purificandoli con il suo misterioso potere. Nei Veda e nei Purana, la vita e l'alimento che prithivi dà a tutte le creature sono considerate il risultato di un cosmico autosacrificio della divinità stessa. Prithivi è il pianeta Terra, il più basso dei sette mondi (il globo più basso della catena planetaria), al di sopra della quale vi sono sei Rajamsi (sei globi disposti su tre altri piani) che sono 3+3, ovvero i tre globi già superati nella discesa ed i tre globi da superare nella risalita. I primi sono invisibili in quanto non più in esistenza, gli altri sono invisibili perchè ancora da venire. Talvolta il termine viene usato con riferimento all'intero sistema solare, anziché al solo pianeta Terra. Nella cosmogonia indù, la "terra che galleggia" sull'oceano universale dello Spazio, viene suddivisa da Brahma in sette zone: questa terra è il nostro pianeta. La suddivisione può essere cosmica, con riferimento ai sette principi, metafisica, ed anche fisica, con riferimento a continenti, isole, oceani, ecc.

SAVAHI

 
(San.) - Uno dei globi della Catena Planetaria della Terra, il sesto per la precisione.

SETTE MONDI

 
(Eso.) - Le sette sfere della catena planetaria della Terra. Ma, come in tutti gli altri casi, a queste sette sfere, che possono essere considerate mondi superiori, si contrappongono sette mondi inferiori, il che porta a quattordici i mondi che fanno parte delle esistenze puramente eterne ed invisibili.

SFERE INVISIBILI

 
(Eso.) - Sono le sfere della catena planetaria, sia terrestre che degli altri corpi celesti, già passate, o ancora da venire. Le sfere visibili sono quelle appartenenti alla nostra sfera obiettiva di esistenza, quelle invisibili sono "dentro" al nostro mondo, o interpenetrate (se già passate), oppure potenziali (se ancora da venire). La relazione fra le varie sfere, i vari mondi, è come una successione di scatole cinesi, non chiuse una dentro l'altra, ma assorbite una dentro l'altra.

MONDI

 
(Cab.) - La Teoria dei Mondi dimenticati, che si riallaccia a quella della Rottura dei Vasi, si basa sul concetto che Dio, prima di creare il mondo attuale, ne abbia creati degli altri e li abbia distrutti. Questa teoria era stata anche accettata da alcuni Padri della Chiesa ortodossa come stadi necessari nell'immenso processo cosmico. Thohu, Bohu, Chaos, erano mondi imperfetti, che dovettero essere distrutti, anche se rimasero in qualche modo i loro frammenti. È solo dopo che nascono gli Holanim, ovvero i Mondi. I Cabalisti riconoscono Quattro Mondi di Esistenza, cioè: (1) il Mondo Atziluth o archetipale, concepito identico alla Divinità ed all'Ain Soph; esso termina con una cortina che lo separa dal successivo. Contiene il primo Ternario. (2) Il Beriah, o mondo creativo, primo riflesso dell'altissimo, è sede dell'Intelligenza. Contiene il secondo Ternario. (3) Lo Yetzirah o mondo formativo, nel quale si manifesta la Virtù creativa del mondo di Beriah. Contiene il terzo Ternario e le Sette Gerarchie. (4) L'Assiah, il Mondo dei Gusci o Klippoth, il mondo del visibile, del fluidico, della produzione, archetipo spirituale del mondo materiale sensibile, l'universo materiale. L'essenza della Divinità che si concentra nel Sephirot si manifesta prima nel Mondo Atzilutico, poi i suoi riflessi si producono in successione in ciascuno dei piani inferiori, con una radiosità ed una purezza che diminuiscono gradualmente, fino ad arrivare al mondo materiale. Alcuni autori chiamano questi quattro piani: Mondo Intellettuale, Mondo Morale, Mondo Sensoriale e Mondo Materiale. Il Mondo Atzilatico è il mondo delle emanazioni e rimane il punto più alto, inconcepibile ed indescrivibile; è la sede delle Monadi. Il Mondo Briatico è la dimora dei puri Spiriti, il primo abitabile, sede del Trono e di Metatron. Il Mondo Getziratico è il mondo della formazione, sede degli Angeli, nel quale si trovano i Sette Globi della Catena Planetaria. Il Mondo Asiatico è il mondo dell'azione, il nostro, la Terra. Sicuramente esistono molti mondi, ciascuno con le sue forme di vita ed i relativi piani di coscienza, non necessariamente simili o uguali al nostro. D'altra parte, anche gli Spiriti più elevati, i Dhyan Chohan, non hanno conoscenza dei mondi al di fuori del sistema solare. Il concetto dello Zohar dei mondi imperfetti che sono stati distrutti e sono antecedenti al nostro trova spiegazione nel fatto che, quando si forma un mondo, le forze in attività danno origine ad una grande varietà di esseri, costituiti secondo forme strettamente correlate allo stato fisiologico del mondo in formazione. Ne consegue che l'umanità di altri mondi, e tutto ciò che la circonda, differisce da noi sia per organizzazione interna che per aspetto fisico esterno. La perfezione del mondo e della sua umanità è certamente progressiva, dal momento che le forze agenti acquisiscono esperienza nel lavoro e non sono in grado di operare immediatamente sul piano divino. Non si deve dimenticare che non è l'Assoluto a creare, bensì Esseri che da lui emanano ma che non hanno la sua perfezione.

PRIYAVRATA

 
(San.) - Nell'Induismo exoterico è il nome del figlio del Manu Swayambhuva. In Occultismo è la designazione occulta di una delle razze primordiali. Nel Vishnu Purana si racconta dei sette figli di Priyavrata ai quali il padre assegnò i sette dvipa (continenti o isole) in cui aveva suddiviso il mondo. I figli, a loro volta, procedettero ad ulteriori spartizioni per i loro numerosi figli. Anche in questo casi si tratta di un'allegoria; potrebbe riferirsi ai sette globi della catena planetaria, con suddivisioni ulteriori in Ronde, Razze, Sottorazze, ecc., oppure di nebulose sparse nell'universo, o di altre misteriose suddivisioni. È da escludere il riferimento ad Atlantide ed alle sue supposte sette isole. I nomi delle sette partizioni sono: Jambu, Plaksha, Shalmala, Kusha, Krauncha, Shaka, Pushkara.

RIG VEDA

 
(San.) - Letteralmente, gli Inni dei Veda oppure i Veda della preghiera. Il primo e più importante dei quattro Veda, i libri sacri degli Indù. La leggenda racconta che fu "creato" dalla bocca Orientale di Brahma; in Occultismo, si ritiene sia stato consegnato dai grandi Saggi sul Lago Man(a)saravara, al di là dell'Himalaya, dozzine di migliaia di anni fa. Contiene 1017 inni divisi in 10 libri (mandala) per un totale di 10.580 versi. La sua recitazione, durante il sacrificio vedico, incombe all'"oblatore" (hotar), che compie, inoltre, le varie libazioni, ecc. In essi viene celebrato in modo particolare Indra, il re degli Dei, un superbo eroe che vince i Draghi e si dà bel tempo con la bevanda inebriante del Soma. Nella cosmogonia non è Brahma a creare, bensì i Prajapati, i Signori dell'Essere, che sono anche i Rishi. I Rig-Veda sono considerati un'espressione schietta ed incontaminata del sentimento religioso di un innocente popolo pastorale. Guignault lo qualifica come "la più sublime concezione delle strade maestre dell'umanità". In questi libri si trova la descrizione della Catena Planetaria della Terra.
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